The
Alan Parsons Project è un gruppo rock progressiv] e pop britannico nato nel
1975 per iniziativa di Alan Parsons ed Eric Woolfson, attivo, discograficamente
parlando, dal 1976 sino ad inizio anni novanta, anche se il periodo di maggior
successo si ferma al 1987.L’idea alla base della produzione discografica era il
concept album, sviluppata secondo un filo conduttore comune a tutte le canzoni
del disco: così per esempio Tales of mystery and imagination era sviluppato sui
famosi Racconti straordinari di E.A. Poe, I robot parte da un racconto di Isaac
Asimov per parlare del mondo di domani, così come Pyramid usa l’antico Egitto
per parlare del mondo di ieri visto con gli occhi di oggi, Eve parla del mondo
femminile. Lo schema tipico era costituito da un’introduzione strumentale che
sfumava nel primo brano cantato, un brano strumentale come una sorta di bridge
all’inizio della seconda facciata dell’LP e un brano finale molto lungo. Non
mancano anche introduzioni parlate: l’album di esordio Tales of mystery and
imagination - Edgar Allan Poe (1976) presenta un’introduzione narrata da Orson
Welles. Sebbene tagliata nella prime versione dell’album, la voce di Welles fu
ripristinata nella versione su CD uscita nel 1987.Il più grande successo
commerciale è stato sicuramente l’album “Eye in the sky” contenente vari brani
storici per la band come: Sirius, Eye in the sky, Gemini, Silence and I, Old
and wise. E’ comunque un disco che rimane un punto di riferimento per tecniche
di produzione e coesività nella produzione dei brani. Altri due album di
riferimento nella discografia della band sono “The turn of a friendly card” e
“Ammonia Avenue”, rispettivamente predecessore e successore del citato “Eye in
the sky”. In The turn of a friendly card si trovano pezzi come
Games people play e Time, May be a price to pay, Nothing left to say. Questo lavoro è connotato da sonorità
medievali che tornano ciclicamente in alcuni pezzi. In Ammonia Avenue, oltre
alla title track vale la pena segnalare Dancing on high wire, Prime time e You
don’t believe; pezzi sicuramente più “leggeri” rispetto al passato, ma ben
scritti, ottimamente prodotti e godibilissimi. Gli album successivi(Vulture
Culture, Gaudi, Stereotomy) sono solo di un gradino inferiori, ma sicuramente
vanno elencati tra i dischi più significativi degli anni ‘80. Altra
caratteristica ricorrente un po’ in tutta la discografia degli Alan Parsons
Project sono i brani puramente strumentali tra cui: Pipeline, Mammagamma,
Sirius, Hawkeye, The Gold bug(la felicità è un attimo, dividila con…), In the
lap of the gods e altri ancora. Conosciutissimi sono anche i “lenti”, canzoni
con ritmo adatto a feste da ballo in cui i ragazzi potevano stringersi
dolcemente; oltre alle famosissime “Old and wise” e “Time” si ricordano “Shadow
of a lonely man”, “Don’t let it show”, “Limelight”…
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