domenica 22 gennaio 2012

The Alan Parsons project - Time




The Alan Parsons Project è un gruppo rock progressiv] e pop britannico nato nel 1975 per iniziativa di Alan Parsons ed Eric Woolfson, attivo, discograficamente parlando, dal 1976 sino ad inizio anni novanta, anche se il periodo di maggior successo si ferma al 1987.L’idea alla base della produzione discografica era il concept album, sviluppata secondo un filo conduttore comune a tutte le canzoni del disco: così per esempio Tales of mystery and imagination era sviluppato sui famosi Racconti straordinari di E.A. Poe, I robot parte da un racconto di Isaac Asimov per parlare del mondo di domani, così come Pyramid usa l’antico Egitto per parlare del mondo di ieri visto con gli occhi di oggi, Eve parla del mondo femminile. Lo schema tipico era costituito da un’introduzione strumentale che sfumava nel primo brano cantato, un brano strumentale come una sorta di bridge all’inizio della seconda facciata dell’LP e un brano finale molto lungo. Non mancano anche introduzioni parlate: l’album di esordio Tales of mystery and imagination - Edgar Allan Poe (1976) presenta un’introduzione narrata da Orson Welles. Sebbene tagliata nella prime versione dell’album, la voce di Welles fu ripristinata nella versione su CD uscita nel 1987.Il più grande successo commerciale è stato sicuramente l’album “Eye in the sky” contenente vari brani storici per la band come: Sirius, Eye in the sky, Gemini, Silence and I, Old and wise. E’ comunque un disco che rimane un punto di riferimento per tecniche di produzione e coesività nella produzione dei brani. Altri due album di riferimento nella discografia della band sono “The turn of a friendly card” e “Ammonia Avenue”, rispettivamente predecessore e successore del citato “Eye in the sky”. In The turn of a friendly card si trovano pezzi come Games people play e Time, May be a price to pay, Nothing left to say. Questo lavoro è connotato da sonorità medievali che tornano ciclicamente in alcuni pezzi. In Ammonia Avenue, oltre alla title track vale la pena segnalare Dancing on high wire, Prime time e You don’t believe; pezzi sicuramente più “leggeri” rispetto al passato, ma ben scritti, ottimamente prodotti e godibilissimi. Gli album successivi(Vulture Culture, Gaudi, Stereotomy) sono solo di un gradino inferiori, ma sicuramente vanno elencati tra i dischi più significativi degli anni ‘80. Altra caratteristica ricorrente un po’ in tutta la discografia degli Alan Parsons Project sono i brani puramente strumentali tra cui: Pipeline, Mammagamma, Sirius, Hawkeye, The Gold bug(la felicità è un attimo, dividila con…), In the lap of the gods e altri ancora. Conosciutissimi sono anche i “lenti”, canzoni con ritmo adatto a feste da ballo in cui i ragazzi potevano stringersi dolcemente; oltre alle famosissime “Old and wise” e “Time” si ricordano “Shadow of a lonely man”, “Don’t let it show”, “Limelight”…

Nessun commento:

Posta un commento