Regina
della disco-music (I Need a Man, 1977), tra gli artefici della fusione tra la
disco-music e il reggae, Grace Jones legò il suo successo anche alle
rivisitazioni in chiave disco di alcuni evergreen: il suo maggiore successo
discografico venne infatti nel 1978 con la sua versione de La vie en rose di
Edith Piaf; nel 1981 ripropose invece il classico di Astor Piazzolla Libertango
(utilizzato nella colonna sonora del film Frantic), reintitolato I've Seen that
Face Before (Libertango). Dopo Pull up to the bumper del 1981 (che rimase per
sette settimane al n. 2 della classifica Hot Dance Club Play e si piazzò nei
primi 5 singoli della U.S. R&B chart.[1]), un altro suo successo originale
fu Slave to the Rhythm del 1985 prodotto da Trevor Horn; l'anno seguente incise
I'm Not Perfect (But I'm Perfect for You), prodotto da Nile Rodgers degli Chic
e nel cui video parteciparono anche Andy Warhol e Keith Haring, che disegnò una
grossa tela poi trasformata in enorme gonna indossata dalla Jones. Haring
collaborò con lei anche dipingendola per alcune esibizioni al Paradise Garage,
discoteca in voga della New York anni ottanta che tutto il panorama artistico
newyorchese (tra cui lo stesso Haring) era solito frequentare.; nello stesso
periodo collaborò con gli Arcadia, per il cui singolo Election Day la Jones
interpretò una strofa con la sua caratteristica voce in recitativo. Beniamina
dei radical-chic di New York, e, guidata dal teorico dell'arte kitsch Jean-Paul
Gaultier, intese la disco-music come colonna sonora del futurismo
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