Il 30
gennaio 1959 nasce a Chicago Jody Watley. Fin da quando inizia a respirare la
musica è nella sua vita. La madre è cantante e pianista mentre il padre alterna
il mestiere di disk jockey alle cerimonie religiose come pastore della chiesa
del suo quartiere. Se non bastasse il suo padrino di battesimo è il famoso
Jackie Wilson. A quindici anni, trasferitasi a Los Angeles con la madre dopo la
separazione dei suoi genitori, debutta come ballerina nel programma televisivo
“Soul train”. Tre anni dopo entra a far parte come ballerina e cantante degli
Shalamar, uno dei gruppi di punta della disco music, con cui resta fino al
1984. Quando lascia il gruppo la sua intenzione è quella di debuttare come
solista sfruttando la notevole popolarità acquisita negli Shalamar, ma
nonostante gli sforzi non riesce a trovare nessuna casa discografica
immediatamente disponibile a seguirla nell’avventura. In molti le dicono che
lasciare un gruppo di successo è stato un errore e che la sua carriera è
praticamente finita. Questa storia va avanti per tre anni, ma Jody non si
arrende. Molla il music business statunitense e se ne va in Gran Bretagna a
esibirsi nei club. L’accoglienza del pubblico la spinge a continuare. Torna
negli Stati Uniti e finalmente nel 1987 pubblica Jody Watley, un buon album che
le vale il Grammy come miglior nuova interprete femminile e dal quale vengono
estratti tre singoli di successo come Don’t you want me, Looking for a new love
e Some kind of lover. Le sue notevoli potenzialità vengono confermate due anni
dopo dall’album Larger than life e dai singoli Real love, Friends ed
Everything. Per meglio sfruttare il suo successo sempre nel 1989 viene anche pubblicato
You wanna dance with me?, un album che contiene la versione dance dei suoi
brani più popolari. Nel 1990 Jody registra la canzone After you, who? di Cole
Porter per l’album benefico Red, Hot & Blue e l’anno dopo pubblica Affairs
of the heart, un album deludente che non riesce ad andare oltre le posizioni
basse della classifica. L’insuccesso non la ferma. Caparbia come sempre dopo
quasi due anni di silenzio discografico ricomincia da capo con Intimacy, un
disco che la riporta in alto. Più attenta a non lasciarsi consumare
dall’industria discografica aspetta cinque anni per pubblicare Flowers nel
1998, l’album che le apre le porte del nuovo millennio
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